La controversa legge svedese sulle intercettazioni, avvisaglia di un trend davvero preoccupante, inizia a produrre già le prime (e si spera non ultime) reazioni.
Il proprietario di The Pirate Bay, Peter Sunde, ha scritto nel suo blog in lingua inglese che il Belgio avrebbe deferito la Svezia alla Corte per i Diritti Umani di Strasburgo. La notizia per ora è disponibile solo in lingua tedesca, quindi andrà approfondita appena saranno reperibili nuove fonti.
Nel frattempo il sito The Pirate Bay che, insieme al Pirat Partiet, è stato uno dei pochi oppositori a questa legge approvata nella quasi totale indifferenza dei media, ha deciso di prendere qualche piccola contromisura per proteggere gli utenti del suo sito.
Peter ha infatti annunciato che a breve The Pirate Bay offrirà connessioni criptate con SSL; per intenderci, si tratta dello stesso protocollo utilizzato sul web tutte le volte in cui un utente cerca di effettuare acquisti con carta di credito o in cui cerca di accedere a pagine protette da sguardi indiscreti. The Pirate Bay inoltre intende aprire un sito web il cui scopo sarà quello di spiegare in maniera semplice i metodi per criptare i dati del proprio hard-disk e quelli del proprio traffico web. Infine la "baia dei pirati" offrirà, a pagamento, anche un sistema di tunnel VPN, grazie ai quali gli utenti potranno creare reti private inaccessibili dall'esterno.
La mia impressione è che, per i siti come The Pirate Bay, le leggi in odore di "Grande Fratello", come quella appena approvata in Svezia, siano un'ottima occasione per creare nuovi "business" atti a proteggere gli utenti dagli sguardi indiscreti dei Governi.
